Storia della Finlandia
La storia della Finlandia è assai viva e tangibile in quei luoghi di rara bellezza che, ancora oggi, si mostrano selvatici e antichi.
Inizialmente, la Finlandia era abitata da numerosi gruppi di Lapponi che, con l'arrivo dei Finni, videro sottratti i propri territori da parte della popolazione da cui la Finlandia, oggi, prende il suo nome.
Al dominio finnico succedette poi una lunga parentesi svedese che durò dal 1323 al 1809, data in cui il territorio della Finlandia venne ceduto alla Russia: i territori vennero conquistati dallo zar Alessandro I e divennero parte di un granducato autonomo, direttamente collegato all'impero russo.
Ma il dominio straniero non durò molto a lungo e, nel 1917, la Finlandia ottenne l'indipendenza.
Nel 1918, l'anno successivo alla dichiarazione di indipendenza, dopo un fallimentare tentativo di monarchia, la Finlandia attraversò l'esperienza di una breve ma sanguinosa guerra civile che, nel 1919 trovò finalmente fine con la nascita dell'attuale repubblica finlandese.
Si giunse quindi alle porte della seconda guerra mondiale dove la Finlandia prese le parti della Germania e si scontrò con l'Unione Sovietica per ben due volte.
Il primo scontro venne chiamato la Gurra d'inverno e durò ben un anno, dal 1939 al 1340; il secondo scontro invece, che durò dal 1941 al 1944, è conosciuta come Guerra di continuazione. Seguì poi la Guerra di Lapponia (1944-1945) durante la quale la Finlandia combatté contro l'alleata Germania nazista.
I trattati del 1947 e del 1948, con i quali veniva definitivamente chiuso il conflitto, videro la Finlandia soggetta a restrizioni nei confronti della vincente U.R.S.S a cui dovette anche concedere alcuni dei propri territori.
Dopo il Secondo Conflitto mondiale e la perdita di numerosi territori che finirono nelle mani russe, la Finlandia mantenne una posizione di neutralità ed entrò, nel 1995, nell'Unione Europea.